martedì 22 luglio 2014

Il diritto di non essere costretti a nascere


Dopotutto non avevo forse trovato la chiave dell'enigma del disumano fenomeno dell'umanità terrestre (e di qualsiasi altra specie umana su un qualsiasi pianeta in un qualsiasi universo)? Le forze nucleari! Bum! (Ma non possiamo aiutare gli altri, nemmeno quelli che abitano sugli astri erranti delle stelle più vicine, poichè le distanze restano pur sempre astronomiche. Dobbiamo dunque aiutare noi stessi. Bum!). E poichè il democratico battista della Georgia si vantava di voler promuovere i diritti umani in tutto il mondo o quasi (progetto assai lodevole, senza dubbio), a maggior ragione dovevo indicargli il più fondamentale diritto umano, se oso dirlo (e al quale per quanto paradossale possa sembrare - bisognerebbe mirare al cento per cento), il diritto umano, dunque, più fondamentale per la nostra umanità intera: quello di non essere costretti a nascere, a "venire al mondo" (per poi dover subito piangere)! (Ancora il coro greco: la più grande felicità che possa toccare in sorte a un uomo è non nascere). Era dunque necessario non sopprimere le bombe, bensì fabbricarne quantità enormi in più, e grosse e molto, molto sporche (o produttrici di molta materia molto, molto a lungo radioattiva) e utilizzarle per rendere impossibile ogni forma di vita su questo pianeta maledetto.

Louis Wolfson, Mia madre, musicista, è morta

Corrida


Il matador Julio Aparicio alle corride della Feria de San Isidro, Madrid, 21 maggio 2010

Già sarebbe un sollievo per me vedere un unico toro che mettesse in fuga questi eroi, i toreri, e in più un’intera arena assetata di sangue.

Elias Canetti, La provincia dell’uomo