domenica 8 giugno 2014

La Fine Del Mondo

La Fine Del Mondo, che sollievo pensarci! Ma a dire il vero si può parlare soltanto della fine dell’uomo, che è prevedibile, anzi certa, mentre l’altra risulta a stento concepibile. Non si capisce infatti che senso potrebbe avere parlare della fine della materia; una fine così lontana non riguarda nessuno. Restiamo dunque nei paraggi dell’uomo, dove il disastro fa parte del paesaggio, e del programma. 

Emil Cioran, Quaderni 1957-1972

Holiday in Cambodia


Dead Kennedys, Holiday in Cambodia

Un senso acre, tragico e beffardo pervade Holiday in Cambodia. Perla amara del disco, morsa critica tra la società dello spettacolo e i massacri cambogiani, è una delle migliori canzoni di protesta di sempre. La sua rabbiosa denuncia, divenuta sarcastica, sfocia nella satira più nera. Un bolero cinico, perverso, trasfigurato in anatema potente e minaccioso, tra i più trascinanti dell'era punk, con quell’incedere sinistro (“Pol Pot.. Pol Pot..”) a gettare inquiete ombre sopra le certezze della classe media, cuor di tenebra e squarcio sull’orrore.
  • “Dead Kennedys”, Piero Scaruffi
  • “Fresh Fruit for Rotting Vegetables”, Fabio Polvani