venerdì 2 maggio 2014

A che scopo combattere fra noi?


Bergen-Belsen, aprile 1945. Fossa comune 

Ne ho abbastanza; a che scopo dobbiamo combattere fra noi, tutti noi, esseri umani? Sederci uno vicino all’altro dovremmo, e starcene in pace. E’ stato commesso un errore quando siamo stati creati; ci manca qualcosa, non so che nome dargli… Ma non lo troveremo di sicuro frugandoci vicendevolmente nelle viscere… A che scopo allora sventrarci l’un l’altro?

Georg Büchner, La morte di Danton

Progresso scientifico


Il professor Ludwig Fick di Marburg racconta nel suo libro “Sulle cause delle formazioni ossee” (1857) di aver estirpato a giovani animali i bulbi oculari al fine di ottenere una conferma della sua ipotesi secondo cui, in simili casi, le ossa crescono nei vuoti creatisi dopo l’estirpazione! Ancora: una menzione particolare meritano gli obbrobri che il barone Ernst von Bibra ha commesso a Norimberga e che, tanquam re bene gesta, racconta con incomprensibile disinvoltura al pubblico. Egli ha fatto deliberatamente morire di fame due conigli! Al fine di effettuare la ricerca, del tutto inutile ed oziosa, se a causa della morte per fame le particelle chimiche del cervello subiscano una modifica nelle loro proporzioni! Per l’utilità della scienza – n’est-ce pas? È mai possibile che a quei signori del bisturi e del crogiuolo non venga mai in mente che essi sono in primo luogo esseri umani e poi chimici? Come si può dormire tranquillamente, quando si tengono prigioniere in gabbia creature innocenti, [...] allo scopo di far patire loro una morte lenta e straziante per fame? È mai possibile che simili studiosi non si sveglino di soprassalto nel sonno?

Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena