Dead Kennedys, Holiday in Cambodia
Un senso acre, tragico e beffardo pervade Holiday in Cambodia. Perla amara del disco, morsa critica tra la società dello spettacolo e i massacri cambogiani, è una delle migliori canzoni di protesta di sempre. La sua rabbiosa denuncia, divenuta sarcastica, sfocia nella satira più nera. Un bolero cinico, perverso, trasfigurato in anatema potente e minaccioso, tra i più trascinanti dell'era punk, con quell’incedere sinistro (“Pol Pot.. Pol Pot..”) a gettare inquiete ombre sopra le certezze della classe media, cuor di tenebra e squarcio sull’orrore.
- “Dead Kennedys”, Piero Scaruffi
- “Fresh Fruit for Rotting Vegetables”, Fabio Polvani
Nessun commento:
Posta un commento