Frederick Wiseman, Titicut Follies
La mia ricerca sulle istituzioni sociali e sulle persone si basa soltanto sulla forza dell’osservazione, afferma Wiseman. Titicut Follies si pone infatti agli antipodi rispetto al modello documentaristico di denuncia contemporaneo. Wiseman agisce per rigore e sottrazione, come dimostrano l’uso estetico del bianco e nero, una messa in scena essenziale (luce e suoni naturali), l’assenza di commenti fuori campo e di qualsiasi intervento musicale extradiegetico, l’assenza d’artificiosità, interviste, effetti speciali o didascalie. L’avanzamento cronologico risulta esile o assente in favore d’una progressione tematica: micro-storie che s’interrompono e riacciuffano e l’impressione che dalle immagini stia emergendo del senso, senza che un messaggio venga sovracodificato. La follia del reale resa lirica per sobrietà. Wiseman filma lo spazio che si genera tra il farsi delle cose ed il loro racconto.
- Fuori Orario, Rai3, 11 settembre 2011
- “ABCinema: Titicut Follies”, Marco Valerio, Whipart
- “Frederick Wiseman e il cinema leale”, Napoli Monitor n.58
- Frederick Wiseman, “Intervista con Giuseppe Sedia”, Roma, 11 novembre 2008
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